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Alex Gorsky (CEO Johnson&Johnson): «Negli Usa vaccino per tutti. Il nostro è il più efficace»

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Negli Usa è ora possibile offrire il vaccino a tutti. E il nostro vaccino è il più efficace. Lo afferma il CEO di Johnson&Johnson, Alex Gorsky, intervistato da Federico Rampini per la Repubblica.

Fine maggio anziché fine luglio, secondo quanto annunciato da Biden, è il nuovo traguardo per una disponibilità di vaccini per tutta la popolazione adulta degli Stati Uniti. «Condivido l’ottimismo. Stiamo uscendo dalla fase in cui dovevamo riservare i vaccini a categorie prioritarie, entriamo in quella in cui ci saranno dosi disponibili per tutti coloro che lo vogliono».

«All’aumento della produzione, condizione fondamentale, si accompagna la moltiplicazione dei centri per le vaccinazioni di massa: stadi, catene di farmacie, centri drive-through accessibili in automobile. Migliora anche la capacità di raggiungere ceti sociali meno abbienti e minoranze etniche perché tutti siano inclusi».

Il vaccino della J&J parte con un dato meno favorevole dei concorrenti. Secondo la Fda l’efficacia è del 72% contro il 90% circa di Pfizer e Moderna. L’efficacia del vaccino J&J sale all’86% nel prevenire ricoveri ospedalieri e decessi. Resta la possibilità che il pubblico preferisca gli altri. «Bisogna studiare con cura i dati e non paragonarli quando non sono omogenei. I nostri test clinici sono avvenuti da settembre a gennaio, in una fase di drammatica recrudescenza dei contagi, e quando già si diffondevano delle varianti. I nostri test hanno coinvolto per il 45% pazienti negli Stati Uniti, per il 40% in America latina, per il 15% in Sudafrica».

«Tra coloro che hanno partecipato ai test, in America latina era già dominante la variante brasiliana e in Sudafrica quella locale addirittura colpiva il 90% dei pazienti. In questo contesto, il vaccino ha dato un’efficacia praticamente al 100% nell’impedire morti o ricoveri ospedalieri. Questa è la statistica che conta di più».

«Quando ci vacciniamo, vogliamo evitare soprattutto la forma grave della malattia che impone il ricovero, e ovviamente vogliamo proteggerci contro il rischio di morire. In questa fase la missione prioritaria è bloccare il contagio, prima che il virus abbia il tempo di evolversi in altre varianti potenzialmente più contagiose o più pericolose. In questa funzione il nostro prodotto è perfino più efficace dei concorrenti. È l’unico ad essere stato sottoposto a dei test di massa, nel mondo reale, in situazioni di larga diffusione delle varianti più perniciose».

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